La storia del celebre Brunello di Montalcino e il Brunello di Mozart

La storia del famoso Brunello di Montalcino

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Il Brunello è uno dei vini Italiani più prestigiosi al mondo, la parola Brunello è sinonimo di vino di altissima qualità, tra i più ambiti e richiesti dal mercato. Il prestigio internazionale di questo vino toscano da invecchiamento, corposo e strutturato, è in continua crescita. La storia del Brunello di Montalcino è lunga e vanta un’antica tradizione.

Sembra incredibile, ma fino ai primi dell’Ottocento il nome di Montalcino si legava alla produzione di vini bianchi dolci e frizzanti come il Moscatello, prodotti da viti di moscato. Ma con l’invasione della Fillossera e i danni provocati da questo insetto alle viti, si passò alla coltivazione del Sangiovese Grosso.

Le origini del Brunello di Montalcino si perdono nella notte dei tempi. Si torna indietro alla metà dell’Ottocento quando, grazie al chimico e farmacista Clemente Santi nacque il prezioso nettare. Clemente Santi iniziò a sperimentare nuovi metodi di vinificazione, operando una selezione del Sangiovese Grosso in purezza, il vitigno migliore e più indicato per produrre vini di altissima qualità.

Nel 1865 venne presentata la prima bottiglia con denominazione Brunello di Montalcino, e da lì in poi il successo e la notorietà di questo vino andranno sempre ad aumentare fino ai giorni nostri, conquistando una fama mondiale.

Negli anni Venti e Trenta sono ancora davvero pochissime le aziende che producono il Brunello, che diventa un vino da intenditori. Dopo la grande guerra, si assiste ad un abbandono progressivo della campagna, e questo fa del Brunello un vino per pochi eletti, raro e di conseguenza molto costoso.

Denominazioni Doc e Docg

Gli anni Sessanta vedono invece una ripresa della coltivazione dei vitigni in tutto il territorio di Montalcino, i vigneti vengono riconvertiti e le cantine vengono sistemate. Viene approvata la legge sulla denominazione di origine controllata Doc, che insieme alla costituzione di un consorzio di tutela dei produttori, contribuisce a dare una spinta notevole alla valorizzazione del vino Brunello e alla sua commercializzazione. 

Il 1980 è l’anno nel quale il Brunello riceve la Docg, denominazione di origine controllata e garantita, un riconoscimento importantissimo che non fa che aumentare il prestigio e la fama di questo grande vino toscano.

Il Paradiso di Frassina a Montalcino, dove la vite ascolta la musica di Mozart

il brunello di mozart

Le aziende produttrici di Brunello iniziano ad aumentare, ma quando, alla fine degli anni Novanta, arriva Carlo Cignozzi dell’azienda il Paradiso di Frassina, non erano ancora così numerose. Grande appassionato di musica e di vini, Carlo trova, nella collina a nord di Montalcino, il luogo ideale per realizzare il suo progetto di musicoterapia alle viti, un podere con 1000 anni di storia, ormai abbandonato. 

Siamo in un luogo magnifico, nel cuore della Val d’Orcia, e questo luogo unico, Frassina appunto, è un meraviglioso teatro naturale, perfetto per portare avanti la sperimentazione della musica sulle viti tanto desiderata da Carlo attraverso la diffusione della musica di Mozart.

Carlo ha finalmente trovato il suo angolo di paradiso nel cuore della sua amata Val d’Orcia, un luogo dal paesaggio meraviglioso e incontaminato, che Carlo aveva iniziato a frequentare e ad amare dagli anni Settanta.

Ed è proprio dalla Vigna di Mozart, che grazie agli effetti benefici delle vibrazioni musicali sulla vite, che nascono due vini straordinari e assolutamente biologici e dalle caratteristiche uniche:

 Il Brunello di Montalcino DOCG ovvero il Moz Art Wine, e il Brunello di Montalcino Riserva, ovvero il Flauto Magico.

 

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